Succede che tra foto, IG Stories e rispondere ai messaggi sono spesso con la testa dentro ad Instagram, anche quando sono in relax un paio di giorno, sono sempre lì a fotografare e pubblicare.
Ed è così che ho scoperto Civita di Bagnoregio e soprattutto che era a poca distanza da Saturnia dove ero a passare il weekend.
Questa estate avevo visto su Instagram una foto di Chiara Machedavvero scattata qui e avevo messo questo bellissimo borgo fra le prossime mete dei miei viaggi.
Poi ovviamente me ne sono dimenticata.
Ed ecco che per caso… che poi nulla capita per caso, sempre su Instagram Cripedrali pubblica la sua foto di Civita, proprio mentre ero vicina.
E’ stato un attimo, solita scena da film con la sottoscritta che inizia a cercare notizie sul borgo, studia la distanza, organizza il programma del giorno dopo per andare a visitarlo e il Gabro, alias mio marito per chi ancora non lo sapesse, che mi osserva come se fossi pazza (però mi ha sposata, penso sempre che ormai se ne sarà fatto una ragione….e invece no!)
Civita è una frazione di Bagnoregio, cittadina del Lazio e si trova nella Valle dai Calanchi fra il Lago di Bolsena e la valle del Tevere. Il piccolo borgo è stato costruito dagli Etruschi su uno sperone di roccia composto da strati di argilla e tufo che, a causa dell’erosione di agenti atmosferici e l’azione dei torrenti Fossato del Rio Torbido e Fossato del Rio, si sta lentamente sgretolando ed è stato per questo ribattezzato “la città che muore”.
Anticamente c’erano 5 vie d’accesso al Borgo mentre oggi si può accedere esclusivamente a piedi, sia da un lungo e spettacolare ponte sospeso a 70 metri d’altezza entrando dalla Porta di Santa Maria, che da un passaggio attraverso una grotta, un percorso interno da fare a piedi partendo dalla sottostante Valle dei Calanchi.
La fortuna è stata poterci arrivare con una giornata di sole calda e luminosa, davvero inusuale per il mese di ottobre.
Il borgo è delizioso.
Piccolo e magnificamente ben tenuto dagli abitanti residenti e non, ovunque ci sono fiori, rampicanti, piccoli giardini e angolini romantici da scoprire camminando fra le viuzze.
E, come da tradizione in questi piccoli gioielli del nostro paese meta di tanti turisti, é un susseguirsi di piccoli ristoranti che servono i piatti tradizionali della zona, crostini, salumi profumati, formaggi e marmellatine delicate, buon vino.
Pare che a Civita di Bagnoregio vivano solo 10 persone e il 90% di appartamenti e case siano di proprietà di facoltosi cittadini, per lo più stranieri, che vengono qui nei mesi estivi quando il Borgo si rianima, i ristoranti riaprono, l’afflusso dei turisti aumenta a dismisura.
Se hai voglia di andarci nei mesi autunnali e invernali, in cui certamente si ha la possibilità di girarlo in tranquillità, considera che troverai i ristoranti chiusi, praticamente quasi tutti, nei mesi freddi si va in letargo, si chiudono i battenti e ci si riposa in vista della prossima stagione.
Le condizioni del terreno e la posizione richiedono costanti interventi di manutenzione, motivo per cui Civita di Bagnoregio è fra i borghi selezionati dall’Ente del Turismo Italiano per ricevere sovvenzioni per la propria salvaguardia ed è il motivo per cui è stato “adottato” da Air b&b che ha deciso di creare qui la Casa d’Artista.
L’edificio storico di Casa Grieco, danneggiato da una frana negli anni ’80, è stato completamente ristrutturato creando una vera e propria residenza per artisti. Complici Francesco Simeti, artista italiano residente a New York e i designer Alberto Artesani e Frederik De Wachter di Dwa Design Studio, la casa è stata impreziosita da un arazzo contemporaneo e da autentiche chicche del design internazionale.
E’ possibile soggiornare al massimo in 5 persone per la modica cifra di 300 euro a notte, sapendo di dare un contributo al mantenimento del borgo e ai progetti culturali che il comune vorrà realizzare.
Se siete arrivati a leggermi fino a qui, avrete capito che Civita mi è piaciuta molto, ma mi ha anche un pò deluso.
Leggendo i vari articoli in rete mi ero immaginata un borgo dal sapore particolare, magari un pò decadente, tanto da meritarsi il detto di città che muore. Invece è ben tenuto (ovviamente è un bene), frequentato da tantissimi turisti e quindi ottima meta per vacanze in primavera ed estate e quel sapore di paese in via di estinzione non l’ho davvero trovato.
Arrampicati fino a qui, guarda questo gioiello del XIII secolo dalla terrazza di fronte e goditi la passeggiata per raggiungerlo, ne varrà sicuramente la pena!!!
Thank you Thelma, hope you will visit Civita one day!!!